Il carlino come tutti gli altri cani può soffrire di svariate malattie: Malattie organiche: Sono tutte quelle malattie che colpiscono un organo, non sempre sono contagose e possono essere più o meno gravi.Malattie infettive: Sono tutte quelle malattie di origine virale o batterica, che colpiscono più organi, sono contagiose e spesso mortali. Ad esempio fanno parte di questa categoria il Cimurro, Lepatite infettiva virale, Herpesvirus, Parvovirosi, Tosse dei canili, Rabbia e Leptospirosi. Oggi esistono dei vaccini per scongiurare queste malattie che hanno spesso un decorso mortale.Malattie infestive: Sono tutte quelle malattie provocate da parassiti come la tenia. E' importante diagnosticare presto questo tipo di malattia che se trascurato può portare alla morte.Micosi: Sono tutte quelle malattie provocate da funghi, e muffe microscopiche, sono contagiose per il cane e per l'uomo, nella maggior parte dei casi sono curabili e spesso si manifestano con una perdita di pelo. ( Un esempio classico è la Tigna)Mallattie congenite: Sono le malattie presenti alla nascita, che vengono causate da disturbi genetici o carenze nutrizionali della madre durante la gravidanza. Gli organi colpiti sono svariati, non sono contagiosi e possono essere più o meno gravi..Malattie ereditarie: Sono tutte quelle malattie causate da particolari geni presenti nei genitori ed ereditati dal cucciolo; Possono manifestarsi alla nascita o successivamente, il cane colpito trasmetterà a sua volta la stessa patologia ai propri cuccioli.. tra le più conosciute c'è la displasia dell'anca ( che tratteremo in seguito)e l'emofilia.
Le malattie tipiche del carlino:
Se parliamo della salute del carlino dobbiamo informare chi si accinge ad acquistarne uno, che questa razza presenta una serie di problematiche, dovute sia alla sua conformazione fisica, che al suo patrimonio genetico:Gli occhi ad esempio, sono la parte più sporgente nel muso del carlino e per questo motivo sono più soggetti a graffi lesioni e punture, correnti d'aria e polvere causano spesso lacrimazioni, e infiammazioni. Ma a volte gli occhi sono colpiti da malattie più serie che possono portare anche alla cecità permanente: Cheratocongiuntivite secca: è provocata da una produzione lacrimale scarsa e insufficiente a mantenere umide le superfici dell'occhio, che si presenta arrossato e con uno scolo dalla mucosa. La cura consiste nell'utilizzare dei prodotti che stimolino la produzione lacrimale. Cheratite Pigmentaria: Spesso si manifesta con piccole macchie scure sulla cornea o sulla parte bianca dell'occhio, specie vicino all'angolo nasale. A volte è interessato solo una parte dell'angolo interno, altre volte è così esteso, da ricoprire tutta la cornea così da provocare la cecità. Una volta identificata e rimossa la causa che provoca l'infiammazione della cornea, la malattia può essere corretta chirurgicamente. Atrofia progressiva della retina: è una patologia ereditaria che consiste nella degenerazione dei vasi sanguigni che circondano la retina. Questa malattia porta alla cecità completa. Le narici troppo strette sono un'altro problema che affligge molti carlini. Oggi gli allevatori seri stanno cercando di selezionare i carlini con le narici aperte, ma vediamo ancora tanti pug con questo problema. La stenosi delle narici è un difetto congenito legato all'eccessiva presenza del tessuto molle nasale, i cani colpiti respirano a bocca aperta, questo disturbo si risolve chirurgicamente.
Ma veniamo ai problemi che riguardano la respirazione. Palato molle allungato: si tratta di uno sviluppo eccessivo del palato molle ( situato dietro la bocca ) provoca un ostruzione di vario grado delle vie respiratorie. Il classico russare dei carlini, è la conseguenza di una forma lieve del palato allungato, altre forme più gravi possono essere riscontrate quando il cane comincia ad emettere dei rantolii e ansima frequentemente, specie dopo sforzi, o stando in ambienti con temperatura elevata. In questi casi il palato molle può ostruire completamente le vie respiratorie, e a questo punto il carlino soffoca e muore. Attenzione al caldo! Può essere fatale. In estate tenete il carlino in casa, ed evitate di sottoporlo a sforsi. In presenza di questi sintomi, dovete abbassare immediatamente la temperatura corporea, magari immergendolo in acqua fredda. Il palato molle allungato si risolve chirurgicamente.
Il carlino può anche venire colpito da una forma cronica di meningoencefalite granulomatosa (un infiammazione del cervello) specifica per la razza, chiamata pug encefalite (PDE). Non sono note le cause e la cura per la PDE, anche se si crede possa essere una malattia ereditaria. Tutti i cani tendono a morire o vengono sottoposti a eutanasia entro pochi mesi dalla comparsa dei segni clinici, che di solito si verificano, tra i 6 mesi e i 3 anni di età.
La salute del carlino è spesso minacciata dalle allergie cutanee di vario genere, che colpiscono sopratutto i cuccioli. Una malattia che colpisce il pelo del carlino è la Rogna rossa o Demodex: Si tratta di una malattia provocata da un acaro parassita chiamato Demodex canis. Il Demodex vive principalmente nel follicolo pilifero dove si riproduce e causa la caduta del pelo. Non è una malattia contagiosa nè per l'uomo nè per gli altri animali. Il contagio avviene solo nei primi 2-3 giorni di vita del cucciolo carlino durante l'allattamento, per contatto diretto con la madre portatrice della malattia: infatti è visibile sul muso dei cucciolini già a 16 ore di vita. I cuccioli nati per parto cesareo da madri infestate e allontanati subito non contraggono la malattia.
Il parassita può essere presente in numero ridotto nella pelle di molti cani sani, senza per questo dare origine alla malattia. Tuttavia, in alcuni soggetti si moltiplica a dismisura dando la tipica sintomatologia: piccole pustole, arrossamento cutaneo, desquamazione, diradamento del pelo (prima compare sulla testa, sul collo e sui gomiti, poi si estende agli arti e alle zampe).
Si stanno ancora studiando le cause scatenanti di questa malattia; tuttavia sembra ormai accertato che esiste una predisposizione ereditaria legata a questa razza (come a molte altre razze a pelo corto – ad esempio bulldog, boxer, dalmata, bassotto, collie, beagle, pastore tedesco ed altri), così come è constatato che alcuni fattori stressanti o debilitanti (generalmente legati all’età puberale) agiscono sul sistema immunitario abbassandone le difese e favorendo la proliferazione dell’acaro parassita. Carlino affetto da Rogna Rossa o Demodex
La salute del carlino può essere danneggiata anche dalla lussazione mediale della rotula (LMR) è un’affezione, riscontrata nel pug, che si traduce con una posizione anormale della rotula che è in posizione mediale, fuori dalla troclea. La lussazione può essere intermittente o permanente, riducibile o meno, a seconda del grado di gravità. I sintomi della LMR compaiono molto precocemente; possono essere assenti alla nascita, ma le cause anatomiche e funzionali responsabili sono già presenti: la LMR è quindi considerata “congenita”. Inoltre, l’elevata frequenza della LMR riscontrata in alcune razze fa sì che questa affezione venga considerata “ereditaria”: farebbe parte delle 5 affezioni ereditarie più importanti del cane. Il meccanismo di trasmissione ereditario sarebbe di tipo autosomico recessivo o poligenico. Dato che lo studio mostra un rischio maggiore per le femmine, sono state formulate diverse ipotesi: un fattore ormonale, un carattere legato al cromosoma X o, meno verosimilmente, a un solo gene dominante legato al cromosoma X.
Gli animali debolmente colpiti camminano con gli arti posteriori leggermente piegati, dato che questa flessione si aggrava con la gravità della lussazione.
La rotula può trovarsi nella sua posizione anatomica, dato che raramente la lussazione avviene con una riduzione spontanea al momento dell’estensione; può anche essere lussata in permanenza, con possibilità o meno di riduzione, a seconda della gravità del caso.
Le lesioni legamentose hanno un’intensità variabile e interessano sia le strutture muscolo-capsulolegamentose dell’apparato estensore e della grassella, sia l’estremità distale del femore e l’estremità prossimale della tibia.
L’intensità variabile di queste lesioni porta a classificare le LMR in 4 gradi di gravità crescente. Fra gli animali colpiti da LMR, si riscontrano 3 tipi di pazienti: i neonati e i cuccioli, che hanno un’andatura anormale da quando cominciano a camminare; presentano lesioni di grado terzo e quarto;
- i giovani adulti, colpiti da una lussazione di grado secondo o terzo, che manifestano zoppie intermittenti e che sono portati alla visita dato che le zoppie si aggravano;
- gli animali più vecchi, con una lussazione di grado primo o secondo, la cui zoppia, di comparsa improvvisa, è dovuta a un danno a carico di altre strutture articolari (legato al cattivo funzionamento articolare) o all’aggravamento di un dolore di un processo artrosico. La ricerca di una LMR si effettua esaminando l’articolazione della grassella in estensione.
Nei gradi primo e secondo, se la rotula è al suo posto si ottiene la sua lussazione esercitando una pressione lateromediale; la riduzione si ottiene quando si mette l’articolazione in estensione, associando, se necessario, una leggera rotazione esterna della tibia.
In caso di LMR di grado terzo o quarto, la rotula lussata si reperisce mediante palpazione medialmente alla troclea. in questo caso, la riduzione, quando è possibile, è seguita rapidamente da una nuova lussazione. Pur non essendo indispensabile per formulare una diagnosi, l’esame radiografico permette di valutare l’importanza delle deformazioni ossee e l’intensità delle eventuali lesioni degenerative: a questo scopo sono sufficienti due lastre, una con un’incidenza caudo-craniale, l’altra con un’incidenza medio-laterale. La visione tangenziale del femore distale, difficile da effettuare, non è necessaria per valutare la profondità della troclea, che può essere giudicata attraverso la cute, con la rotula lussata, durante l’esame clinico, e, in modo più preciso, dopo apertura dell’articolazione. Le tecniche del trattamento delle LMR riguardano sia gli elementi capsulo-legamentosi, sia gli elementi ossei dell’articolazione del ginocchio, e vengono classificate a seconda dell’obiettivo che cercano di raggiungere.
Gli studi retrospettivi riguardanti il trattamento delle LMR permettono di trarre alcune regole terapeutiche:
- in assenza di zoppia, le LMR di grado I non devono obbligatoriamente essere operate, ma è meglio tenere sotto controllo un eventuale aggravamento;
- le LMR di grado 4, presenti in animali adulti, sono associate a gravi lesioni; il trattamento da adottare è indaginoso e difficile e, nella maggior parte dei casi, non permette di raggiungere un risultato funzionale migliore di quello iniziale;
- in tutti gli altri casi, l’intervento chirurgico deve essere effettuato il più precocemente possibile: un animale che presenta una LMR di grado 4 deve essere operato appena possibile, cioè appena l’anestesia e le tecniche scelte sono applicabili;
- l’analisi dei problemi funzionali e il loro trattamento deve permettere di evitare di applicare alla rotula eccessive costrizioni, che porterebbero a un eccesso di pressione sulla troclea, allo scopo di mantenerla nella sua posizione fisiologica;
in caso contrario, il risultato ottenuto non si mantiene nel tempo e questo insuccesso è accompagnato dalla comparsa o dall’aggravamento di lesioni degenerative di tipo artrosico.
Il trattamento chirurgico applicato in caso di LMR permette di ottenere buoni risultati nei gradi 1, 2, e tre; in caso di LMR di grado 4, con gravi deformazioni ossee e soprattutto con un accorciamento del muscolo quadricipite, la prognosi funzionale è più incerta, ed è tanto più favorevole quanto più l’intervento viene eseguito su un animale giovane. La percentuale di buoni risultati, in studi che associano controlli clinici e radiografici, va dal 50 al 100%.
Infine il carlino può essere colpito anche dalla displasia dell'anca. Questa malattia è una patologia che interessa l'articolazione coxo-femorale: il termine, infatti, indica uno sviluppo alterato, una malformazione della testa del femore, che non si adatta in modo adeguato alla cavità del bacino preposta a contenerla (acetabolo). Ne consegue l'usura e l'erosione delle cartilagini articolari rendendo instabile la stessa articolazione e riportando un movimento scorretto del bacino, più o meno grave, da parte dell'animale. In seguito a questa condizione potrà verificarsi l'insorgere di artrosi deformante.
Questa patologia colpisce cani di qualsiasi razza, indipendentemente dal sesso, ma con un'incidenza maggiore per i cani di taglia grande. Le razze considerate più a rischio sono il Pastore Tedesco, il San. Bernardo, il Labrador, il Golden Retriever, il Rottweiler, i Bovari, i Mastiff, i Carlini, e molti altri, senza escludere tutti i cani incrociati con razze predisposte.
Le cause di questa malattia sembrano essere diverse ma la sua componente ereditaria pare costituire, ancora oggi, quella più influente: secondo alcuni studi pare ormai assodato che la displasia abbia carattere poligenico, cioè che dipenda dall'intervento di più geni e da diverse cause esterne quali ambientali, alimentari e traumatiche. Inoltre è una patologia con andamento recessivo, ciò conferma il fatto che non è sempre vero quando si dice che una coppia di cani non displasici potrà generare soltanto cuccioli sani, potrà saltare una generazione e ripresentarsi a quella successiva e la malattia potrà quindi manifestarsi anche in figli di genitori sanissimi, e viceversa.Sintomi: la displasia ha esordio con una zoppia più o meno evidente a causa dell'attrito fra le due superifici articolari che provocano dolore. Prima di tutto il cane accuserà una zoppia saltuaria in particolar modo all'inizio dell'attività fisica, che andrà poi migliorando con il movimento. Nel tempo, con l'aggravarsi della situazione, la zoppia tenderà ad aumentare fin quando il cane sarà costretto a movimenti macchinosi e accompagnati da immensi sforzi per alzarsi e sdraiarsi a terra.Diagnosi: a parte la sintomatologia, alle volte fin troppo evidente, è necessario un esame radiologico delle articolazioni coxo-femorali per redigere una diagnosi certa. Il tutto va eseguito con il cane in anestesia generale per via della posizione scomoda e dolorosa (a causa della malattia) che dovrà assumere. La lastra, per avere validità legale (ovvero, per far si che il responso venga trascritto sul pedigree dell'animale), deve essere eseguita da un veterinario autorizzato che invierà, in seguito, le lastre alla centrale di lettura specializzata in questa patologia.Terapia: la terapia può essere di tipo medico – conservativo, basata cioè sulla somministrazione di antinfiammatori, condroprotettori, agopuntura ecc. mirata a ridurre il dolore oppure di tipo chirurgico.
I parametri fisiologici di riferimento:
Temperatura corporea: Molti proprietari di cani, prendono come punto di riferimento il tartufo (il naso), pensando che se questo è umido il proprio animale sta bene, e se il tartufo è caldo o secco corrisponde a febbre o malessere. E' assolutamente errato. Esistono cause ambientali, soggettive e quant'altro che portano il vostro animale ad avere il tartufo secco senza che abbia assolutamente il benché minimo malessere; all' opposto vi possono essere situazioni in cui il soggetto sta malissimo ma ha il tartufo bello umido e fresco. Al mattino la temperatura di solito é più bassa che alla sera. Il rilievo termometrico viene effettuato per via rettale mediante l'utilizzo di termometri prismatici per bambini.
Prima di utilizzare il termometro è opportuno lubrificarlo con olio di vasellina.
Si deve sollevare la coda ed infilare il termometro nell'apertura anale avendo l'accortezza di tenerlo leggermente obliquo in modo che il bulbo sia a contatto con la parete del retto.
Occorre spingerlo all'interno per almeno 1 - 1,5 centimetri e lasciarlo in situ per almeno 3 minuti.
Le pulsazioni cardiache: Si può appoggiare direttamente l'orecchio al torace e ascoltare il battito cardiaco. Oppure si possono rilevare le pulsazioni dell'arteria femorale premendo con il pollice la faccia esterna della coscia e premendo contemporaneamente con l'indice e il medio quella interna. L'arteria sarà quindi compressa delicatamente contro il femore e si potrà percepire il polso.
La frequenza respiratoria: Si osserva il torace calcolando il numero di atti respiratori per minuto, valutando anche il ritmo e l'ampiezza.
Prima di utilizzare il termometro è opportuno lubrificarlo con olio di vasellina.
Si deve sollevare la coda ed infilare il termometro nell'apertura anale avendo l'accortezza di tenerlo leggermente obliquo in modo che il bulbo sia a contatto con la parete del retto.
Occorre spingerlo all'interno per almeno 1 - 1,5 centimetri e lasciarlo in situ per almeno 3 minuti.
Le pulsazioni cardiache: Si può appoggiare direttamente l'orecchio al torace e ascoltare il battito cardiaco. Oppure si possono rilevare le pulsazioni dell'arteria femorale premendo con il pollice la faccia esterna della coscia e premendo contemporaneamente con l'indice e il medio quella interna. L'arteria sarà quindi compressa delicatamente contro il femore e si potrà percepire il polso.
La frequenza respiratoria: Si osserva il torace calcolando il numero di atti respiratori per minuto, valutando anche il ritmo e l'ampiezza.
PARAMETRI FISIOLOGICI DI RIFERIMENTO | ||||||||||||||
parametri | Cucciolo | Adulto | ||||||||||||
temperatura corpore | 38-39 °C | 37,5-38,5 °C | ||||||||||||
frequenza respiratoria (per min.)* | 20-22 | 14-20 | ||||||||||||
pulsazioni cardiache (per min.) | 100-130 | 60-120 | ||||||||||||
*Con temperatura corporea esterna elevata la frequenza aumenta
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come si cura la rogna rossa?
RispondiEliminacome si cura la rogna rossa?
RispondiEliminaNon si cura, si placa con demodex e advocate.
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